Il caffè è ormai una bevanda diffusa e popolare, che genera sentimenti di odio e amore nel bevitore, tanto da essere paragonata ad una droga, in quanto è difficile farne a meno.
A metà mattina, la nostra pausa lavorativa, prevede il classico caffè espresso all’italiana, in compagnia degli amici o dei colleghi. Sfido chiunque di voi a non aver mai pronunciato la classica frase: “incontriamoci per un caffè”.
Il caffè è ormai una bevanda diffusa e popolare, che genera sentimenti di odio e amore nel bevitore, tanto da essere paragonata ad una droga, in quanto è difficile farne a meno.
Le sue proprietà risiedono nella caffeina: scoperta a inizi ‘800 in Germania dal giovane medico Ferdinand Runge, stimola il sistema nervoso centrale, tiene alta l’attenzione e migliora l’umore, aiuta la respirazione e la digestione. E’ anche un valido rimedio al mal di testa e alla spossatezza.
L’abuso di caffè, tuttavia, genera sintomi non sottovalutabili, soptattutto in caso di soggetti ipertesi e particolarmente sensibili o affetti da ansia o attacchi di panico.
Tra i sintomi più comuni dell’abuso di caffè: tachicardia, ipertensione, insonnia, gastrite, colite, bruciore di stomaco, insonnia.
Anche questa volta l’invito è alla moderazione: mai superare le due o tre tazze di caffè, evitando la fascia serale se si è soggetti sensibili.
E’ bene ricordare, infine, che la classica tazza di caffè caldo è da preferire al decaffeinato, poiché il processo di decaffeinizzazione utilizza solventi chimici dannosi per la salute. La scelta resta sempre e comunque a noi!
Autore: Dr.ssa Rosa G. Pinizzotto Biologa Nutrizionista
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