Come comportarsi a tavola dinanzi a lauti banchetti?
La domenica è la giornata del riposo, dedicata a se stessi, alle piccole cose e a quegli impegni che non riusciamo a svolgere nell’arco della settimana.
Anche la “libertà” a tavola trova i suoi spazi e generalmente, da soli o in compagnia, ci si concede una pietanza più saporita o più condita, al fine di appagare il nostro appetito e il nostro istinto, che ci attrae verso ciò che è più gustoso!
 La domenica non si discute: concedersi piatti “straordinari” è giusto, avendo cura di limitare l’introito calorico nel pasto successivo, ad esempio la cena!
 Via libera a pranzo a piatti unici: lasagne, cannelloni, pasta al forno o gnocchi al ragù, pietanze “straordinarie” e non quotidiane, che nascono come piatti unici, in quanto contengono carboidrati, lipidi e proteine in un’unica soluzione.
Qualora possibile, nei limiti del rispetto della convivialità, di cui il cibo fa parte, è bene evitare il secondo piatto e concedersi invece il dolce, a distanza non ravvicinata al primo piatto.
Attenzione a non accostare il dolce ai liquori o al caffè, che stimolano il processo di fermentazione e ci regalano quel senso di “pesantezza” a cui non siamo mai abituati.
 L’arte dell’abbellire la tavola intorno a cui ci sediamo è invece parte del contesto domenicale e non va sottovalutata: l’occhio vuole la sua parte e creare un’atmosfera suggestiva intorno alla tavola in cui condividiamo il cibo, ne arricchisce la valenza e rafforza l’amicizia tra i commensali.
 La sera successiva al nostro lauto pranzo domenicale preferiamo cibi semplici, come minestroni e vellutate nel periodo autunnale e insalatone nel periodo primaverile.
 Autore: Dr.ssa Rosa G. Pinizzotto Biologa Nutrizionista
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